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E' vero che gli animali hanno la capacità innata di curarsi da soli?

E' vero che gli animali hanno la capacità innata di curarsi da soli?


Questa capacità innata negli animali si chiama, Zoofarmacognosia e deriva dal greco: zoon (animale), pharmakon (farmaco o veleno), gnosis (studio o conoscenza) è lo studio dei sistemi con i quali gli animali si curano, trovando istintivamente nell'ambiente naturale i rimedi capaci di prevenire, alleviare o guarire del tutto molte malattie.

Racchiude altre discipline come la chimica, l'antropologia, la botanica, l'ecologia, la parassitologia animale .


L’automedicazione naturale degli animali è chiamata zoofarmacognosia, gli innumerevoli studi non hanno ancora chiarito se si tratti di comportamenti appresi o derivanti da una conoscenza ancestrale della "chimica" del territorio.


In umana, farmacognosia è una branca della farmacologia che si occupa dello studio di farmaci ricavati da fonti naturali. La Società italiana di farmacognosia (Siphar) la definisce come “una disciplina che tratta i prodotti di origine naturale impiegati come medicamenti o nella preparazione di medicamenti” .

Gli animali usano sostanze naturali per curarsi o per prevenire certi disturbi, e noi ne sfruttiamo le loro capacità.

Gli animali usano l'olfatto che si contraddistingue dagli altri sensi dalla capacità di trasmissione: la vista, l'udito, il gusto e il tatto) sono tutti stimoli sensoriali, passanti i nervi e con giunzioni sinaptiche e infine arrivano al cervello, l'olfatto ha una connessione diretta tra cervello (ipotalamo) e recettori olfattivi nel naso.


La zoofarmacognosia, consente un comportamento automedicativo negli animali domestici mentre in cattività si riproduce questo comportamento, offrendo agli animali, estratti vegetali che conterrebbero costituenti uguali o simili a quelli trovati nella storia evolutiva di un animale.

Questa pratica incoraggia e consente a un animale di guidare la propria salute, poiché a differenza delle loro controparti selvatiche, gli animali in cattività e addomesticati raramente hanno l'opportunità di nutrirsi di piante medicinali.

Gli estratti offerti comprendono una varietà di oli essenziali, assoluti, estratti vegetali, oli macerati, tuberi, argille, alghe, alghe e minerali.


Negli animali l'uso degli oli essenziali, sfrutta gli archetipi olfattivi delle spezie, degli agrumi, dei legni, delle resine o dei fiori ai quali siamo “programmati” per rispondere con determinati comportamenti o particolari reazioni fisiche.


Moltissimi studiosi, hanno condotto indagini nelle quali si evince che le sostanze volatili degli oli essenziali stimolano le ghiandole endocrine alla produzione di sostanze come endorfine, adrenalina, dopamina, ecc., prodotte dal nostro corpo sotto l'influenza di attività psicofisiche come sport, stati emozionali, stati psichici.

Per mezzo degli oli essenziali si possono così armonizzare le funzioni del sistema endocrino che, interagendo con i vari apparati, permette al nostro stato di equilibrio psicofisico di mantenersi in perfetta sincronia.


Ricordiamoci che ogni pratica olistica , medicamentosa ma anche sportiva sia su animali che umani deve essere sempre proposta, consigliata, da uno specialista, con attestati , mai il fai da te.






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